sabato 15 ottobre 2011

Per esplorare il tuo universo

(messaggio ricevuto per scrittura automatica e canalizzazione)
Per esplorare il tuo Universo l'oceano profondo nelle cui acque abissali tu ancora non sei disceso non basta pensare di sapere dove sei diretto o le brevi cose in cui credi che ti accomunano al resto del gregge delle tavole c'è il passo delle cose remote dove tu spirito hai varcato camminando sulle tue tombe con rispetto per la tua anima e dei corpi che hai abitato vegliando il tuo stesso sonno mortale là dove il pianto e il dolore hanno tracciato consapevolezze per il tuo futuro si addentra in luoghi sconosciuti sempre più cari il tuo incedere a piedi nudi ove penetri nelle tue radici nello stesso respiro della terra dal quale sei nato per sembianza umana passo che ha sete di conoscenza e di indefinito e nulla è vano seppure lo credi nell'abbandono nel tuo deserto di solitudine persino il tuo dolore la tua rabbia ti portano alla conclusione del dubbio nemico apparente che dispone i fili delle ragnatele dove talvolta cadi nel groviglio della sua trama preda delle tue azioni primitive preda delle tue stesse domande nel quale niente è formulato e espresso nel suo pieno potenziale è giusta la ricerca che la vostra ricerca non diventi a sé stante ossessione e dubbio del certo già proclamato ma vi porti a procedere sino a ritrovarvi e a interiorizzarvi nella vostra grandezza e fluidità e coscienza interiore che è là che veramente voi siete sappiate dunque che la vostra illimitatezza non ha muri che la contengono né confini eppure presi vostro malgrado nella rete di questo vivere imposto voi non vedete neppure i vostri occhi quando vi guardate allo specchio della vita sappiate che un giorno l'Amore stesso si rispecchierà nei suoi figli il vostro occhio sa guardare oltre tutto ciò che è apparente e schematizzato non vi sono leggi che legano lo spirito ed egli sceglie consapevole e cresce si espande come un mare che non riuscirete più a contenere lambisce i lembi dei sogni facendovi conoscere se non per brevi istanti ciò che è la vita di cui siete capaci Vita è poter volare oltre i confini del nulla e ritrovarvi come in un viaggio da sempre aspettato e accettato nel suo principio Vita nuova è liberarvi del vostro abito logoro di polvere ricreando in voi il senso che è stato il respiro della vostra prima nascita ridestando la vostra voce dando a vostra volta voce a ogni cosa con lo sguardo capace di tagliare l'ombra che rese il vostro procedere imperfetto troppo dolce allo spirito è questo vibrare di tutto ciò che anima il cielo e il tutto sarà l'Amore che vi aprirà che unirà il cielo alla terra capace di unire i tasselli dell'uomo nel suo essere troppo presi dal vostro tempo dall'ingranaggio del consumismo e del materiale vi cadete come prede prese al laccio ma voi non siete come il frutto che cade dell'albero una volta giunto a maturazione verrete colti al momento giusto né prima né dopo dopo la lunga semina quando il sole porrà a riposo i suoi raggi al soppragiungere del tramonto delle cose lungo è il viaggio apparentemente fuorviante e precluso oltre il sentiero del poi dove non scorgete più nulla sebbene andate oltre ed ogni orizzonte pare allontanarsi dalla vostra brama nei suoi mondi astratti l'obiettivo è la realizzazione nelle condizioni proprie ad ogni stadio e ad ogni individuo né prima né dopo e il seminatore raccoglierà il frutto tracciate sono le mappe vergato sugli antichi scritti il tuo monte sul quale dovrai salire per proclamare le tavole nuove il senso della tua stessa ricerca il tempo nuovo ti convoglia verso l'avvio laghi immensi dentro lo spirito se solo sapessi dove guardare e dove porgerti risplendono d'acqua chiara e la tua fonte gorgoglia di sete nuova dove puoi attingere ignaro e dimentico di tutto ciò che attorno a te brulica come sciame d'api spogliati dell'effimero e rispecchiati nella tua fonte vi scoprirai un volto nuovo scomponi il pensiero strappandolo alla quotidiana indifferenza e ai suoi travagli che i tuoi travagli non divengano ossessione e lamento distacco dalla terra e dal cielo in un intermezzo che ti dà schermatura ma ti difetta in quanto ti prepone alla farsa infeconda sìì ancora e sempre il frutto che ricerca la maturazione e il giorno del suo raccolto.

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